RINASCITA GLOBALE

Con il termine antropizzazione si intende l'intervento che l'uomo effettua sull'ambiente naturale, con lo scopo di conformarlo, quindi modificarlo e manipolarlo. La permacultura invece è un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali. Dalla crisi globale alla rinascita locale.

Archivi delle etichette: Gestione Corretta dei Rifiuti

SALERNO: ARRIVA IL MOSTRO …e i sudditi staranno a guardare?


941857_10202504255557612_760529422_n

Correva l’anno 2010 quando per la prima volta, con il mio passato di ecologista o ambientalista, come molti ci definiscono, partecipai quale spettatore a questa manifestazione contro il paventato progetto di un inceneritore alle porte di Salerno e a confine con la città di Pontecagnano-Faiano.

 Manifesto Evento 17.10.2010 Pontecagnano- No Inceneritore Cupa Siglia

Furono invitati il Sindaco De Luca (ASSENTE),

Vincenzo De Luca: ASSENTE

il presidente della provincia di Salerno Cirielli(ASSENTE)

Edmondo Cirielli: ASSENTE

l’assessore regionale all’ambiente Romano (ASSENTE)

Giovanni Romano : ASSENTE

Partecipò solo l’ex assessore SEL, ora del PD, Calabrese, che da sempre aveva avallato l’idea inziale del Sindaco De Luca di avviare la costruzione dell’Inceneritore a Cupa Siglia. Poi tutto il resto è storia fino ai nostri giorni quando si è appreso che il governo Renzi, nonostante i vani sforzi del M5S, vuole portare avanti il sogno di amministratori psicopatici, ovvero realizzare il cancrovalorizzatore anche a salerno.  Renzi da sempre un inceneritorista spinge quindi sulla realizzazione del piano regionale del partito unico in materia non di “rifiuti” ma di materie prime seconde …riciclabili.

Eravamo giusto 4 gatti e nonostante gli interventi del prof Guseppe Comella (Oncolo e medico ISDE) sui gravi effetti di vivere nelle vicinanze di un inceneritore, a sentire parlare gli anziani del posto, quell’inceneritore si doveva fare. Discorsi a dir poco allucinanti da parte di anziani ottusi, disinformati, e arroganti d’ignoranza.

Aprii quindi questo blog nella speranza di fare informazione e riuscire a sensibilizzare quante piu’ persone sui gravi danni provocati da un inceneritore alla salute, all’ambiente, e all’economia locale (dati che troverete in queste pagine) e a pubblicare valide e remunerative ALTERNATIVE all’incenerimento che oltre a generare soldi per i comuni creano posti di lavoro dappertutto, tranne che in Italia.

Questa sera, nella stessa piazza Felice Sabato a Pontecagnano-Faiano, a distanza di 4 anni la manifestazione/incontro con i cittadini si ripete.

Parteciperò in disparte e in silenzio ed ascolterò la pancia della gente nella speranza che gli umori siano cambiati e che la consapevolezza si sia propagata.

 

 

 

 

L’ORO DI #NAPOLI – Viaggio in Italia di Goethe 28/05/1787


I più piccoli fanciulli son occupati in varie faccende. Una gran parte va intorno tra Santa Lucia e la città, vendendo pesci: più sovente si veggono altri nel quartiere dell’arsenale, o nei luoghi in cui, avendo lavorato i legnaioli, vi si trovano schegge, ovvero sulla riva, presso la quale il mare abbia rigettato ramoscelli o pezzetti di legno, che essi raccolgono, minutamente, nei loro panieri. Bambini che sanno appena strisciar carponi per terra, in compagnia di ragazzi da cinque a sei anni, son anche intenti a questo mestiere.

asino  napoli

Ed eccoli, quindi, in città, seduti, come al mercato, con le loro provviste di minute legna. L’artigiano e il piccolo borghese le comprano da essi, le riducono in brace su’ loro tripodi per scaldarsi, o ne fanno uso nelle loro cucine. Altri fanciulli portano attorno acque dalle sorgenti sulfuree, che si suol bere in abbondanza, specialmente in primavera. altri cercano un tenue guadagno nel comprare e rivendere a’ loro coetanei, frutta, miele lavorato, focacce e dolciumi, tanto per averne gratis la loro parte. E’ curioso davvero guardare uno di questi monelli, le cui botteghe e i cui utensili consistono soltanto in una tavola e in un coltello, andar girovagando con un mellone d’acqua o con una zucca mezzo fritta, e, circondati da una turba di ragazzi, porre giù la panca e dividere la merce in tante fette. I compratori pongon mente con tutta serietà se hanno il giusto per la loro monetina di rame; ed il piccolo negoziante usa co’ suoi avidi avventori le medesime precauzioni.


Un grandissimo numero di persone, giovani e adulti, per lo più miseramente vestiti, si occupano a portare su gli asini, fuori della città, le immondizie. Il territorio vicino a Napoli non è se non un solo orto, ed è un piacere vedere quanti legumi vengano introdotti in città, in tutti i giorni di mercato, e con quanta cura si riportino nei campi per affrettare la vegetazione gli avanzi delle cucine. Essendo incredibile il consumo degli ortaggi, il fusto e le foglie dei cavoli fiori, de’ broccoli, de’ carciofi, degli agli e delle lattughe formano gran parte delle spazzature: e perciò si affrettano a raccoglierle. Due grandi ceste flessibili sono sospese sulla schiena di un asino e non solo vengono tutte riempite, ma vi si ammucchia su tutto il resto con un’arte speciale. Non può esservi un orto senza un asino. Un famiglio, un fanciullo, spesso lo stesso padrone accorrono, sempre che lor è possibile, in città, la quale diventa per essi una ricca miniera.


Alcuni vanno attorno con una botticina d’acqua fredda e limoni, per esser pronti, lì lì, a preparare ovunque la limonata, – bevanda di cui anche il più povero non può fare a meno; altri si tengono innanzi alle lor panche, su le quali stanno in ordine bottiglie di vari liquori e bicchierini, garentiti da anelli di legno; altri portano in giro panieri di pasticcerie, di manicaretti, di limoni ed altre frutta, sempre come se tutti volessero partecipare ad accrescere la gran festa della gioia che si celebra ogni giorno a Napoli.

1948-napoli


Oltre a questa specie di merciaiuoli, c’è un gran numero di piccoli mercanti girovaghi, che offrono, senza molto apparato, la loro merce su d’una tavola, su d’un coperchio d’una scatola, o addirittura sul lastrico delle piazze. Non si tratta già d’una sola mercanzia, che potrebbe anche trovarsi nei grandi negozi; è proprio roba da rigattiere. Non c’è pezzo di ferro, di cuoio, di tela, di feltro che non ritorni ad essere venduto a questo o a quell’altro. Gran parte del ceto minuto è occupata preso i commercianti in qualità di manovali e commessi.
E’ vero che s’incontrano, da per tutto, gente malvestita e finanche cenciosa; ma non per questo si tratta di poltroni e perditempo. Anzi affermerei quasi il paradosso che, tenuto conto della proporzione, c’è forse più industriosità a Napoli che altrove in tutta la classe popolare… Il lazzarone non è in niente più inoperoso delle altre classi, qui tutti lavorano, nel loro genere, non solamente per vivere, ma per godere, e che nel lavoro tutti voglion darsi qui lieta vita…
Ritorno al “basso popolo” di Napoli. si osserva in esso come nei gai fanciulli a cui si comandi qualche cosa, che eseguono bene il loro incarico, ma, a un tempo, se ne fanno un trastullo. Hanno tutti uno spirito vivacissimo, un esatto e giusto colpo d’occhio; dicesi che il loro dialetto sia figurato, le loro arguzie molto vive e mordaci. L’antica Atella era situata nell’agro napoletano. Pulcinella, il suo favorito, continua negli antichi giuochi, e l’intera classe del popolo s’interessa tuttavia alle sue facezie.

Departure_of_Charles_III_from_Naples

#INDIFFERENZIATA #COMPOSTAGGIO #RICICLO #RICCHEZZAVERA #M5S

fonte: http://salvatoreloleggio.blogspot.it/2010/09/napoli-1787-qui-tutti-lavorano-per.html

IO NON VOGLIO PIU’ NEMMENO CHIAMARLI RIFIUTI, PER ME SONO MATERIALI


Queste parole sintetizzano meglio di qualunque altra il pensiero che in questi anni ha animato Carla Poli, titolare del Centro Riciclo Vedelago, situato in provincia di Treviso.

Raccolta Differenziata (RD), Riduzione dei Rifiuti, Riuso, Riciclo e Rifiuti Zero sono logiche che si stanno lentamente insinuando nel paese dove amministratori “appiccià munnezza” continuano inesorabili con i loro “interessi” nell’appaltare la costruzione di INCENERITORI per bruciare “materie prime” e produrre altra spazzatura “tossica” e pericolosissima sotto forma di FUMI e CENERI.

Ma Carla Poli è già oltre, e non vuole sentir parlare di rifiuti nemmeno per il cosiddetto residuo secco, quello cioè che avanza una volta separato l’umido dalla plastica, dal metallo, dall’alluminio e dalla carta.  Per lei il rifiuto non esiste. Al suo posto una straordinaria risorsa, nonché un’opportunità di business tutta da sfruttare.

Questo slideshow richiede JavaScript.


Il Centro di Riciclo di Vedelago si occupa di separazione e riciclaggio di rifiuti. Non sembrerebbe nulla di straordinario, ma la peculiarità di questo impianto è data dalla percentuale di rifiuti che riesce a riciclare. Circa il 99%.

E allora perchè INCENERIRE devastando cosi un territorio e avvelenando la nostra salute, l’ambiente che ci circonda e la nostra catena alimentare. PERCHE’! Cosa c’e’ dietro…? Speculazioni? Interessi privati?..interessi di chi?

È la stessa Carla Poli ad infuriarsi quando le amministrazioni da lei contattate le dicono che il contesto culturale non permette risultati analoghi in altre regioni d’Italia. “La gente non è mica stupida! I sindaci dicono ‘qui da noi non c’è la cultura’.

Io dico:  signor sindaco lei sta dando del deficiente ai suoi cittadini! Non credo che nel suo paese le persone non sappiano distinguere tra un giocattolo e una bottiglia!”.

Quindi con la frase “‘qui da noi non c’è la cultura’” amministratori del Bene Pubblico, IGNORANTI, INCAPACI e FACCENDIERI, giustificano le loro scelte per INCENERIRE anzicchè riciclare e ci viene da pensare che ci trattano da deficienti, …ma lo siamo ?

Proprio dai cittadini e dalle amministrazioni che li governano deve partire il processo virtuoso proposto dal Centro di Riciclo Vedelago.

Perché il miracolo che Carla Poli propone si compia, infatti, è necessaria un’accurata separazione dei rifiuti, ma soprattutto una raccolta differenziata che sia mirata al riciclo.

Troppe volte, invece, si misurano le percentuali di raccolta, senza controllare, poi, quanti di questi “materiali” raccolti vengano effettivamente riciclati.

Come nel caso del Comune di Salerno che si vanta una RD al 70% senza dimostrare “nero su bianco” ai propri cittadini quanto e quale materiale e stato riciclato effettivamente ed in che percentuali!


“SPESSO PIU’ CHE DI COMUNI RICICLONI BISOGNEREBBE PARLARE DI COMUNI “RACCOGLIONI”.

“Quando si fa una raccolta differenziata finalizzata al riciclo bisogna capire perché va fatta, quali sono gli obiettivi, e intervenire quindi concretamente realizzando impianti adatti alle esigenze dell’utenza presa in considerazione. In molti, invece, fanno la raccolta e si fermano lì. Quando si decide di fare la raccolta differenziata per il riciclo, questa deve mirare al 100%. In questo caso, infatti, andremo a raccogliere l’umido attraverso gli impianti di compostaggio, i vari materiali in modo separato, ma soprattutto raccoglieremo in modo sensato gli imballaggi. Questi soggiacciono all’accordo nazionale ANCI-CO.NA.I.

Ma molti sindaci non sanno neppure cos’è! Eppure l’ANCI è l’Associazione Nazionale Comuni Italiani!

Questo accordo prevede che quando una persona va al supermercato e compra le bottiglie d’acqua, paga l’acqua, paga l’imballaggio e paga anche il costo per portare gli imballaggi all’impianto di riciclo! Lo paga già. Se poi nessuno si occupa della raccolta di quegli imballaggi, il cittadino paga due volte perché l’imballaggio finisce in discarica o nell’inceneritore”.

Quindi se si deve mirare al riciclo al 100% in una città e/o provincia come quella di Salerno ci chiediamo perchè costruire un INCENERITORE?! … la cui gara d’appalto parte a maggio 2011

Queste amministrazioni, quindi, nella loro ignoranza, assegnano i fondi destinati alla raccolta di questi imballaggi ai trasportatori che però, per la loro intrinseca natura, hanno come prima finalità quella di impiegare poco tempo e “ottimizzare le risorse”, finendo quindi col far caricare molti rifiuti schiacciandoli e rovinandoli. Quando questi materiali arrivano all’impianto di riciclo sono molto danneggiati ed hanno così una frazione di scarto (non riciclabile) molto grande.

Torre del Greco e Benevento hanno scelto di FARE LA DIFFERENZA con centri di riciclo sul sistema VEDELAGO ed tuo comune cosa fa?


“La scuola è da sempre la nostra avanguardia è lo strumento che noi usiamo per entrare nella società. Se nella scuola i bambini acquisiscono le cognizioni necessarie si fanno paladini in famiglia e nella società per la realizzazione della raccolta differenziata. Abbiamo quindi elaborato un progetto chiamato Educare lo sviluppo sostenibile che noi portiamo nelle scuole a nostre spese. Per noi questo è un investimento redditizio. Educando i bambini e tramite loro le famiglie, infatti, ci siamo trovati con rifiuti differenziati in modo consapevole e quindi – ad esempio – non ci sono più capitate le vaschette di plastica che hanno contenuto un pasticcio con mezzo pasticcio dentro o con la muffa sopra. Un rifiuto pulito è un materiale più facilmente ed efficacemente riciclabile. Queste piccole attenzioni da parte delle famiglie, quindi, ci fanno risparmiare.” Carla Poli

Scuola dell’Infanzia

Scuola Primaria

esempio: Scuole di Treviso