RINASCITA GLOBALE

Con il termine antropizzazione si intende l'intervento che l'uomo effettua sull'ambiente naturale, con lo scopo di conformarlo, quindi modificarlo e manipolarlo. La permacultura invece è un metodo per progettare e gestire paesaggi antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare bisogni della popolazione quali cibo, fibre ed energia e al contempo presentino la resilienza, ricchezza e stabilità di ecosistemi naturali. Dalla crisi globale alla rinascita locale.

LEGGE FORESTALE: la rivolta degli scienziati


Si torna indietro di secoli con principi gravissimi come l’articolo che consente alle Regioni di procedere al taglio forzoso di boschi privati se il proprietario li lascia invecchiare.

Una norma sconcertante” concorda il botanico ed ecologo Alessandro Chiarucci (professore ordinario a Bologna, noto a livello internazionale per i suoi studi sulla biodiversità): “sembra davvero grave, oltre che infondato dal punto di vista scientifico, equiparare i boschi che hanno “superato il turno” ai terreni agricoli abbandonati“. I boschi, infatti, a differenza delle colture agrarie, sono sistemi autosufficienti, che se lasciati indisturbati progrediscono verso una struttura più complessa e producono benefici ambientali crescenti.

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Particolare della foresta di faggi – Parco Naturale dei Monti Aurunci

Ecco il testo integrale dell’Appello tecnico-scientifico sul nuovo Testo Unico Forestale

Al Presidente della Repubblica
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
Al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare

I sottoscritti docenti universitari e ricercatori di enti pubblici in scienze botaniche, zoologiche, ecologiche, geologiche, ambientali e forestali esprimono sconcerto e preoccupazione per lo “Schema di decreto legislativo recante disposizioni concernenti la revisione e l’armonizzazione della normativa nazionale in materia di foreste e filiere forestali in attuazione dell’articolo 5 della legge 28 luglio 2016, n. 154”.

Siamo infatti costretti a sottolineare con forza il nostro stupore per i gravi errori scientifici che informano sia alcuni principi generali, sia numerosi aspetti tecnici, del proposto Decreto, che potranno condurre a effetti deleteri sugli ecosistemi, sul suolo, sulla biodiversità e sul paesaggio.

1. Il Decreto assume, contro ogni evidenza scientifica, la necessità di una gestione selvicolturale del patrimonio forestale per la prevenzione del dissesto e degli incendi e la tutela del paesaggio. Se è innegabile che la selvicoltura è un’attività economica di enorme importanza, che non può certamente essere esclusa da tutti i nostri boschi, dobbiamo con forza sottolineare come sia infondato e paradossale attribuirle aprioristicamente, in modo generalizzato, capacità di tutela contro eventi come le frane o l’erosione. Numerosi studi, condotti proprio in Italia, hanno mostrato ad esempio la forte erosione dei suoli che consegue alla gestione a ceduo dei boschi.

2. Appare gravissimo, e infondato sotto il profilo scientifico, equiparare i boschi che abbiano “superato il turno” ai terreni agricoli abbandonati (art.3, c. 2, lett. g). Infatti i boschi, anche se gestiti, sono ecosistemi auto-sostenuti e, in assenza di attività selvicolturali, evolvono in modo autonomo con caratteri che ne aumentano i servizi ecosistemici associati (p.e. qualità delle acque, conservazione del suolo e difesa dal dissesto, habitat per la fauna selvatica). I terreni agricoli, invece, sono ambienti creati artificialmente dall’uomo che richiedono un apporto continuo di energia per rimanere tali. Le conseguenze di tale confusione sulla gestione del territorio e sulla biodiversità e le funzioni degli ecosistemi sono potenzialmente irreparabili.

3. Fuori da ogni logica scientifica e dal buon senso è quanto risulta dal combinato fra l’art.12 (in base al quale le Regioni possono sostituirsi al legittimo proprietario dei terreni agricoli “incolti” per promuovere il recupero produttivo della proprietà fondiaria o per imporlo nei casi in cui non sia possibile raggiungere un accordo) e l’art.3 (che equipara i boschi che abbiano superato il turno ai terreni agricoli incolti): in pratica, le Regioni potrebbero procedere al taglio coatto di boschi il cui proprietario abbia lasciato decorrere il turno. Le conseguenze sono sconcertanti: un bosco che evolve naturalmente verso più complessi stadi ecologici e fornisce maggiori servizi ecosistemici è da considerarsi abbandonato (e quindi va tagliato). Tale risultato è completamente all’opposto del principio della incentivazione dei servizi ecosistemici che il Decreto dice a parole di voler promuovere.

4. Il Decreto fa un uso molto distorto del pagamento per i servizi ecosistemici (PES), utilizzando risorse pubbliche, che sarebbero destinate alla tutela ambientale, per sostenere alcune filiere produttive. In particolare, (art. 7, c. 10), appare molto discutibile sotto il profilo scientifico-ecologico ritenere buone pratiche forestali e assoggettabili ai PES qualunque tipo di utilizzazione forestale purché si abbia rinnovazione. Manca nella legge una prospettiva di indirizzo tecnico-scientifico finalizzata ad innovare tecniche selvicolturali a basso impatto ambientale. Di conseguenza, verrebbero pagate con i PSE anche normali pratiche selvicolturali che non implementano o mantengono i servizi ecosistemici, anzi in alcuni casi potrebbero essere causa di degrado.

5. Le opere di compensazione per eventuali eliminazioni di aree boscate secondo il Decreto non devono essere necessariamente vicine all’area sacrificata e (in base all’art.8, c.4, lett. c,d,e) potrebbero, incredibilmente, anche non essere rimboschimenti ma addirittura consistere nell’apertura di strade e simili a servizio e profitto dell’azienda stessa che ha effettuato la trasformazione. Va sottolineato che la viabilità forestale ha spesso dimostrato di avere notevoli impatti negativi sull’erosione del suolo, sul rischio di frane e sulla biodiversità floristica e faunistica (per il fenomeno noto in ecologia come effetto margine).

6. Il decreto contempla l’eliminazione del bosco al fine di conservare paesaggi agrari in abbandono, azione scientificamente discutibile, che contrasta le naturali tendenze dinamiche degli ecosistemi, utili alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla tutela idrogeologica. Solo in situazioni di paesaggi storici di particolare rilievo o di comunità secondarie di elevata importanza ecologica (e a seguito di approfondite ricerche) si può pensare di contrastare la naturale evoluzione a bosco.

7. La “gestione forestale sostenibile” non può comprendere solo le attività selvicolturali, ma deve prevedere anche l’individuazione delle riserve integrali o il rilascio di isole ad invecchiamento indefinito nelle particelle utilizzate. In tutto il testo manca invece un chiaro riferimento alla zonizzazione del territorio forestale, ossia una distinzione tra boschi da destinare alla produzione e boschi che devono restare indisturbati.

Infine, dobbiamo purtroppo rilevare che molte raccomandazioni approvate dalle Commissioni parlamentari competenti, se applicate, porterebbero ad un ulteriore peggioramento della fondatezza scientifica della norma e delle sue conseguenze sull’ambiente. Infatti, rispetto allo schema originariamente trasmesso dal Governo:

– viene aggiunta una definizione di gestione attiva che rende pericolosamente confusa la distinzione rispetto alla gestione sostenibile;

– viene tolto l’obbligo di utilizzo dell’ingegneria naturalistica per poter considerare le sistemazioni idraulico-forestali come attività di gestione forestale;

viene considerata “buona pratica forestale”, meritevole di pagamento dei servizi ecosistemici (PSE), qualunque forma di selvicoltura inclusa l’ordinaria gestione del bosco governato a ceduo (un’attività che, pur legittima e tradizionale su vaste superfici, appare scorretto poter considerare fornitrice di servizi ecosistemici di importanza tale da essere sussidiata economicamente, in quanto non necessariamente porta ad un incremento del capitale naturale e dei suoi servizi, ma può portare anzi a costi ambientali come ad es. perdita di suolo, a bassi livelli di potenzialità per gli habitat faunistici e ad emissione di CO2; in tal modo inoltre non si incentiva in alcun modo il passaggio a forme di selvicoltura più sostenibili, come la conversione ad alto fusto, diversamente da quanto nello spirito dei PSE);

– vengono incluse tra le compensazioni ambientali per eventuali disboscamenti le piantagioni di alberi in ambiente urbano, che nulla hanno a che vedere con gli ecosistemi naturali.

Per tutti questi motivi, riteniamo che il governo si assuma una gravissima responsabilità ad approvare il D.Lgs. in chiusura di legislatura, in assenza di un ampio e ponderato dibattito scientifico; chiediamo pertanto la sospensione dell’iter del decreto, e l’apertura di un tavolo interdisciplinare di approfondimento, o in subordine che esso venga riveduto tenendo conto di quanto espresso sopra.

 

SOTTOSCRIVONO L’APPELLO:
(elenco provvisorio in corso di aggiornamento)

Abbate, Giovanna – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Acosta, Alicia Teresa Rosario – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi Roma Tre
Ansaloni, Ivano – Ricercatore Universitario di Ecologia – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Arduini, Iduna – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Pisa
Audisio, Paolo Aldo – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi La Sapienza
Bacaro, Giovanni – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Trieste
Bacchetta, Gianluigi – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Cagliari
Bagella, Simonetta – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Sassari
Baldan, Barbara – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Padova
Baldantoni, Daniela – Ricercatore Universitario di Ecologia – Università degli Studi di Salerno
Balsamo, Maria – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi di Urbino
Bartolozzi, Luca – Responsabile della Sezione di Zoologia del Museo Storia Naturale – Università degli Studi di Firenze
Beani, Laura – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Firenze
Bellesia, Franco – già Professore Associato di Chimica organica – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Belmonte, Genuario – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi del Salento
Benesperi, Renato – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Firenze
Bertacchi, Andrea – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Pisa
Biondi, Edoardo – Professore Emerito di Botanica – Università Politecnica delle Marche
Biondi, Maurizio – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi dell’Aquila
Bogliani, Giuseppe – Professore Associato di Zoologia – Università degli studi di Pavia
Boitani, Luigi – Professore Onorario di Biologia della Conservazione – Università degli Studi La Sapienza
Bolpagni, Rossano – Professore Aggregato di Ecologia – Politecnico di Milano
Bonato , Lucio – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli studi di Padova
Bonfitto, Antonio – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli Studi di Bologna
Bosi, Giovanna – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Bottacci, Alessandro – Socio Ordinario dell’Accademia Italiana di Scienze forestali
Bracco, Francesco – Professore Associato di Botanica – Università degli studi di Pavia
Bragazza, Luca – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Ferrara
Bressi, Nicola – Funzionario Direttivo Museo Civico di Storia Naturale – Trieste
Bruschi, Piero – Professore Associato di Botanica – Universita’ degli Studi di Firenze
Buffa, Gabriella – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Venezia
Caccianiga, Marco – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Milano
Campetella, Giandiego – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Camerino
Caneva , Giulia – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Roma Tre
Canullo, Roberto – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Camerino
Caputo, Paolo – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Napoli Federico II
Cariani, Alessia – Ricercatore a Tempo Determinato di Zoologia – Università degli Studi di Bologna
Carnicelli, Stefano – Professore Ordinario di Pedologia – Università degli Studi di Firenze
Carpaneto, Giuseppe Maria – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi Roma Tre
Carranza, Maria Laura – Professore Associato di Ecologia – Università degli studi del Molise
Carrer, Marco – Professore Associato di Forest Ecosystems and Global Change – Università degli Studi di Padova
Castiglione, Stefano – Professore Ordinario di Botanica – Università degli studi di Salerno
Catorci, Andrea – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Camerino
Celesti, Laura – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Cerabolini, Bruno Enrico Leone – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi dell’Insubria
Chiarucci, Alessandro – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Bologna
Chiatante, Donato – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi dell’Insubria
Ciapica, Silvio – Professore a contratto di Gestione Forestale – Università degli Studi di Genova
Ciarcia, Gaetano – Professore Ordinario di Anatomia Comparata e Citologia – Università degli Studi di Napoli Federico II
Cifani, Giandomenico – già Responsabile dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione – CNR sede dell’Aquila
Cima, Francesca – Ricercatore Universitario di Anatomia Comparata e Citologia – Università degli Studi di PadovaCiucci, Paolo – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli Studi La Sapienza
Colombo, Lucia – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Milano
Congiu, Leonardo – Professore Associato di Ecologia – Università degli studi di Padova
Conti, Fabio – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Camerino
Contoli, Longino – già Primo Ricercatore – CNR
Coppola, Elio – Professore Associato di Pedologia – Università degli Studi della Campania
Corti, Claudia – zoologo conservatore del Museo di Storia Naturale – Università degli Studi di Firenze
Cottarelli, Vezio – già Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi della Tuscia
Cozza, Radiana – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi della Calabria
Cutini, Maurizio – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi Roma Tre
De Castro, Olga – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Napoli Federico II
De Marco, Anna – Ricercatore Universitario di Ecologia – Università degli Studi di Napoli Federico II
De Matthaeis, Elvira – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi La Sapienza
Del Prete, Carlo – già Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Del Vecchio, Silvia – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Venezia
Dessì Fulgheri, Francesco – già Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi di Firenze
Di Filippo, Alfredo – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi della Tuscia
Di Giulio, Andrea – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Roma Tre
Di Marco, Carlo – Professore aggregato di Istituzioni di diritto pubblico – Università degli Studi di Teramo
Di Marzio, Piera – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi del Molise
Di Pietro, Romeo – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Di Salvatore, Enzo – Professore Associato di Diritto Costituzionale – Università degli Studi di Teramo
Domina, Gianniantonio – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Palermo
Falconi, Rosanna – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli Studi di Bologna
Fanciulli, Pietro Paolo – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Siena
Fattorini, Simone – Ricercatore Universitario di Ecologia – Università degli Studi dell’Aquila
Ferrari, Carlo – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Bologna
Ferretti, Giulio – Tecnico Botanico – Università degli Studi di Firenze
Ferretti, Marco – Head Research Unit Forest Resources and Management – Swiss Federal Research Institute WSL
Ferrito, Venera – Ricercatore Universitario di Anatomia Comparata e Citologia – Università degli Studi di Catania
Filesi, Leonardo – Professore Associato di Botanica – Università IUAV di Venezia
Filibeck, Goffredo – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi della Tuscia
Filigheddu, Rossella – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Sassari
Fochetti, Romolo – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi della Tuscia
Foggi, Bruno – Ricercatore Universitario di Botanica – Universita’ degli Studi di Firenze
Fornara, Fabio – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Milano
Frattaroli, Anna Rita – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi dell’Aquila
Fusco, Giuseppe – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Padova
Gagliardo, Anna – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli Studi di Pisa
Galassi, Diana Maria Paola – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi dell’Aquila
Galeotti, Paolo – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi della Pavia
Galli, Loris – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli Studi di Genova
Galloni, Marta – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Bologna
Garbari, Fabio – già Professore Ordinario di Botanica, già Presidente della Società Botanica Italiana – Università degli
Studi di Pisa
Gargano, Domenico – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi della Calabria
Gentili, Rodolfo – Tecnico Botanico – Università degli studi di Milano
Gerdol, Renato – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Ferrara
Ghiselli, Fabrizio – Ricercatore a Tempo Determinato di Zoologia – Università degli Studi di Bologna
Gigante, Daniela – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Perugia
Giglio, Anita – Ricercatore Universitario di Entomologia – Università degli Studi della Calabria
Giordani, Paolo – Ricercatore a tempo determinato di Biologia Farmaceutica – Università degli Studi di Genova
Gratani, Loretta – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Grimaldi, Salvatore – Professore Ordinario di Idrologia e Sistemazioni Idraulico Forestali – Università degli Studi della
Tuscia
Grossoni, Paolo – già Professore ordinario di Botanica Forestale – Università degli Studi di FirenzeGuarino, Riccardo – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Palermo
Guglielmino, Adalgisa – Professore Associato di Entomologia – Università degli Studi della Tuscia
Guidetti, Roberto – Professore Associato di Zoologia – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Guidi, Loretta – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli Studi di Urbino
Iberite, Mauro – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Lambertini, Carla – Professore a contratto di Botanica – Università degli Studi di Bologna
Lardicci, Claudio – Professore Associato di Ecologia – Università degli Studi di Pisa
Leonardo, Ancillotto – Professore a contratto di Zoologia – Università degli Studi di Salerno
Lovari, Sandro – già Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi di Siena
Luchetti, Andrea – Ricercatore a tempo determinato di Zoologia – Università degli Studi di Bologna
Lustrino, Michele – Professore Associato di Petrologia e Petrografia – Università degli Studi La Sapienza
Maccherini, Simona – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Siena
Maistrello, Lara – Ricercatore Universitario di Entomologia – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Mantovani, Barbara – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi di Bologna
Mariotti, Mauro – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Genova
Martellos, Stefano – Ricercatore a tempo determinato di Botanica – Università degli Studi di Trieste
Martinoli, Adriano – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi dell’Insubria
Mazzini, Massimo – già Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi della Tuscia
Mercuri, Anna Maria – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Meriggi, Alberto – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Pavia
Migliozzi, Antonello – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Napoli Federico II
Moretti, Antonio – Ricercatore Universitario di Geologia strutturale – Università degli Studi dell’Aquila
Nascimbene, Juri – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Bologna
Nepi, Massimo – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Siena
Nimis, Pierluigi – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Trieste
Nistri, Annamaria – Conservatore del Museo di Storia Naturale – Università degli Studi di Firenze
Oliverio, Marco – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi La Sapienza
Pedrotti, Franco – Professore Emerito di Botanica, già Presidente della Società Botanica Italiana – Università degli Studi di
Camerino
Perco, Franco – già direttore zoologo dell’ Osservatorio Faunistico della – Provincia di Pordenone
Peruzzi, Lorenzo – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Pisa
Petroni, Giulio – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Pisa
Piccioni, Luigi – Ricercatore Universitario di Storia economica – Università degli Studi della Calabria
Pilastro, Andrea Augusto – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli studi di Padova
Piovesan, Gianluca – Professore Ordinario di Assestamento Forestale e Selvicoltura – Università degli Studi della Tuscia
Piraino, Stefano – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi del Salento
Pirone, Gianfranco – già Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi dell’Aquila
Ravera, Sonia – Presidente Società Lichenologica Italiana
Riccardo, Motti – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Napoli Federico II
Ricci, Claudia – già Professore Ordinario di Zoologia – Università degli studi di Milano
Ricotta, Carlo – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Rizzi, Chiara – Ricercatore a Tempo Determinato di Progettazione architettonica – Università degli Studi della Basilicata
Rocchini, Duccio – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Trento
Romano, Bernardino – Professore Ordinario di Pianificazione Territoriale – Università degli Studi dell’Aquila
Rondinini, Carlo – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli Studi La Sapienza
Rossi, Graziano – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Pavia
Russo, Danilo – Professore Associato di Ecologia – Università degli Studi di Napoli Federico II
Russo Ermolli, Elda – Ricercatore Universitario di Geomorfologia – Università degli Studi di Napoli Federico II
Rutigliano, Flora Angela – Professore Associato di Ecologia – Università degli Studi della Campania
Sabatini, Maria Agnese – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Sacchetti, Gianni – Professore Ordinario di Biologia Farmaceutica – Università degli Studi di Ferrara
Sacchi, Roberto – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Pavia
Sadori, Laura – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Sala, Luigi – Ricercatore Universitario di Zoologia – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Sanita’ di Toppi, Luigi – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Pisa
Sardella, Raffaele – Professore Associato di Paleontologia e Paleoecologia – Università degli Studi La SapienzaSbordoni, Valerio – già Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi di Roma Tor Vergata
Scapigliati, Giuseppe – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi della Tuscia
Scapini, Felicita – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Firenze
Schirone, Bartolomeo – Professore Ordinario di Assestamento Forestale e Selvicoltura – Università degli Studi della
Tuscia
Scoppola, Anna – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi della Tuscia
Selvi, Federico – Professore Associato di Botanica – Università degli Studi di Firenze
Serino, Giovanna – Professore Associato di Biologia Molecolare – Università degli Studi La Sapienza
Sgarbi, Elisabetta – Professore Associato di Botanica – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Simeone, Marco Cosimo – Ricercatore Universitario di Assestamento Forestale e Selvicoltura – Università degli Studi della
Tuscia
Siniscalco, Consolata – Professore Ordinario di Botanica – Università degli Studi di Torino
Stanisci, Angela – Professore Associato di Botanica – Università degli studi del Molise
Strumia, Sandro – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi della Campania
Tongiorgi, Paolo – già Professore Ordinario di Zoologia – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Tosatti, Giovanni – già professore di Geologia Applicata e Ambientale – Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Tripepi, Sandro – Professore Ordinario di Zoologia – Università degli Studi della Calabria
Ugolini, Alberto – Professore Associato di Zoologia – Università degli Studi di Firenze
Vacca, Andrea – Professore Associato di Pedologia – Università degli Studi di Cagliari
Vagge, Ilda – Professore Associato di Botanica – Università degli studi di Milano
Vallisneri, Maria – Professore Aggregato di Zoologia – Università degli Studi di Bologna
Varone, Laura – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi La Sapienza
Viciani, Daniele – Ricercatore Universitario di Botanica – Università degli Studi di Firenze
Virzo De Santo, Amalia – già Professore Ordinario di Ecologia – Università degli Studi di Napoli Federico II
Wellstein, Camilla – Ricercatore a Tempo Determinato di Botanica – Libera Università di Bolzano
Zanella, Augusto – Professore Associato di Dendrologia – Università degli Studi di Padova
Zuffi, Marco Alberto Luca – Tecnico Zoologo – Università degli Studi di Pisa

 

fonte: http://www.salviamoilpaesaggio.it/blog/2018/02/legge-forestale-la-rivolta-degli-scienziati/

COSA E’ ESATTAMENTE IL CHLORPYRIFOS?


Il Chlorpyrifos o Chlorpyrifos-ethyl è un insetticida organofosforato che viene usato da qualche anno in Spagna, Grecia ma soprattutto in ITALIA per combattere ad ampio spettro diverse patologie dell’olivo. È efficace come insetticida, acaricida e nematocida. Si trova in commercio singolarmente o insieme ad altri prodotti con cui agisce in sinergia. Tale insetticida è approvato nella UE fino al 2018.

La rivista Il Salvagente ha pubblicato recentemente un articolo riportando un inchiesta fatta dal quotidiano Inglese The Guardian titolato “Come una morte lenta”

FireShot Capture 9 - La lenta morte dei latini californiani_ - https___ilsalvagente.it_2017_04_18_

Cliccare sulla foto per l’articolo in italiano di Il Salvagente

 

Ma mentre il Guardian si preoccupa solo dei bambini della California, forse sarebbe bene che gli Europei, e soprattutto gli Italiani, si informino sul fatto che questo insetticida è approvato dalla UE fino al 2018 ed è ampiamente utilizzato sulle coltivazioni intensive e non di ulivi in questo nostro bel paese.

FireShot Capture 10 - EU Pesticides database - European Comm_ - http___ec.europa.eu_food_plant_pes

Qui di seguito su invito della Dott.ssa Patrizia Gentilini dell’ISDE Italia (International Society of Doctors for the Environment – Associazione Medici per l’Ambiente) si pubblica il video Pestexit, presentato nella versione ridotta tradotta in italiano a cura di PAN Italia (Pesticide Action Network )

Quali sono i limiti ammessi in Europa?

Il Reg. CE 396/2005 e i suoi successivi aggiornamenti (quello che riguarda il Chlorpyrifos è l’aggiornamento Reg. CE 839/2008) indica il Chlorpyrifos consentito su “olive da olio” e prevede un limite massimo di 0,05 mg/kg. In Italia si applica per l’olio da olive un fattore di concentrazione pari a 5 che porta il limite, nell’olio, a 0,25 mg/kg.

Quale è il tempo di carenza di questo prodotto?

Premesso che il tempo di carenza deve essere indicato sull’etichetta del prodotto commerciale, secondo il Decreto del 23 luglio 2008 (GU n° 265 del 12-11-2008, Suppl. Ord. n° 251) sull’olivo il tempo di carenza è di 90 giorni.

Quale è il tempo di degradazione nell’olio di questa sostanza?

Gli organofosforati, di cui il Chlorpyrifos fa parte, sono molecole molto liposolubili e presentano una buona affinità con l’olio. Queste molecole hanno una ottima stabilità nell’olio e la loro permanenza nel prodotto resta invariata per lungo tempo: significa che dal momento della produzione a quello del consumo fino alla scadenza del prodotto il contenuto di Chloropyrifos resta pressoché invariato.

fonte: http://www.teatronaturale.it/strettamente-tecnico/l-arca-olearia/13671-olio-extra-vergine-d-oliva-italiano-respinto-alla-frontiera-degli-stati-uniti-tutta-colpa-del-chlorpyrifos.htm

LA TRUFFA DELLE BIOMASSE – NOBIOMASS in Paestum (Capaccio, SA)


 

FATTO: La normativa nazionale, recependo quella europea, definisce la biomassa come: “la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali ((compreso l’olio di palma)) e animali) e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, compresa la pesca e l’acquacoltura, gli sfalci e le potature provenienti dal verde urbano nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani

VADEMECUM: PER SAPERNE DI PIU’ SU bioMASSE e bioGAS

FATTO: Gli impianti a bioMassa sono INCENTIVATI

PECUNIA NON OLET

no alla centrale a biomasse 019

FATTO: SONO UNA TRUFFA

Le ragioni di una così forte opposizione agli impianti a bioMassa vanno ricercate nella consapevolezza di essere in presenza di una grande truffa. Grazie all’etichetta “bio” si è cercato di far passare una operazione puramente speculativa per una “missione etica” (o comunque per qualcosa contro il quale non è possibile obiettare perché “ce lo impone l’Europa”, “ce lo impone Kyoto”).

Quando i cittadini si rendono conto informandosi autonomamente (i media nazionali, come già visto, o tacciono o si prestano ad avvalorare la manipolazione) di essere ingannati, che le favole sulle “emissioni zero” nascondo seri impatti ambientali, che della preoccupazione per la loro salute non c’è alcuna considerazione, allora la reazione è “vivace” per quanto si scontra su regole del gioco truccate (le centrali a biomassa non sono classificate industrie insalubri ed anzi opere “di pubblica utilità, urgenti e indifferibili”).

La truffa inizia sin da quella etichetta “rinnovabili”. Nelle FER (fonti di energia rinnovabile) vengono comprese anche le biomasse agricole coltivate appositamente per alimentare impianti di combustione (o di digestione anaerobica (dove si produce biogas, al 60% di metano). La combustione di biomasse riguarda oli vegetali (ottenuti per spremitura da piante come colza, coltivata anche in Italia e in Europa e l’olio di palma o di Jatropha) o materiali solidi: pellet di legno, paglia, cereali appositamente coltivati. La digestione riguarda per la maggior parte prodotti agricoli: mais, triticale, sorgo e, per una quota minore, reflui zootecnici e scarti dell’industria agroalimentare. Definire “rinnovabile” un’energia che richiede l’impiego di grandi quantità di energia fossile per la lavorazione dei terreni, la produzione dei concimi chimici e dei pesticidi, i trasporti equiparandola a fonti come il sole e il vento o le maree è di per sé fuorviante . In più si deve aggiungere che le superfici utilizzate per produrre queste biomasse sono spesso sottratte alle foreste, alle savane, alle torbiere in Estremo oriente o in Africa. La messa a coltura di queste terre “vergini” provoca grandi emissioni di CO2 per la mineralizzazione della sostanza organica contenuta in questi terreni naturali, l’aumento dell’uso macchinari, concimi chimici e pesticidi. fonte: http://www.lindipendenzanuova.com/bioinganno-la-truffa-dellenergia-da-biomasse/

FATTO: EMISSIONI.

Spesso dai piazzisti del biogas si sente ripetere che esso si produce a “emissioni zero” ma una centrale da 1MW elettrico emette 35 kg di NO2 (ossidi di azoto = precursori delle polveri sottili) al giorno. Qualcosa che equivale alle emissioni di 20 mila autovetture che percorrono 20 km al giorno e 10 volte tanto le emissioni di una moderna centrale elettrica a turbogas per unità di energia prodotta senza contare che l’approvvigionamento di biomasse (materiali voluminosi) induce un forte aumento del traffico pesante in zone di campagna dove il traffico è molto modesto e la rete viaria non è adeguata a sopportare il via vai di mezzi pesanti (con danno economico alle strade comunali e vicinali ma anche con rischi per la sicurezza di chi transita). Questi disagi (emissioni, odori, traffico, danno paesaggistico) si ripercuotono anche sulle attività economiche nelle vicinanze (specie gli esercizi pubblici e le strutture turistiche) e sul valore degli immobili con gravi costi sociali. L’intera economa agricola è turbata dall’aumento dei prezzi degli affitti dei terreni (raddoppiati o triplicati nelle aree interessate) e dei foraggi. Senza contare l’aumentata competizione per l’acqua di irrigazione indotta da colture più intensive e in secondo raccolto. Senza contare che la sostanza organica dei residui colturali e dei reflui zootecnici dei digestati è pari al solo 35% della sostanza organica iniziale e si va a depauperare di sostanza organica terreni che (in pianura padana e ancor più in altre zone d’Italia) sono ormai poveri di sostanza organica (meno del 2%) a causa delle intense e profonde lavorazioni del terreno e di colture depauperanti. Una pesante ipoteca sulla fertilità a lungo termine. Che agli speculatori evidentemente non interessa, a loro interessa incassare per 15 dal gestore elettrico la “tariffa onnicomprensiva). – fonte: http://www.lindipendenzanuova.com/bioinganno-la-truffa-dellenergia-da-biomasse/#sthash.1v7hWNKO.dpuf
FATTO: Morte dal biogas?
In Germania il Prof. Böhnel ha da tempo lanciato l’allarme: con il biogas stiamo diffondendo nell’ambiente pericolose spore di Clostridium botulinum con i residui degli impianti a biogas. Una cassandra? http://www.ruralpini.it/Commenti21.12.11-Morte-dal-biogas.htm

 

#PESTICIDI: I BAMBINI IN PERICOLO


In Francia e in tutto il mondo, medici e ricercatori stanno lanciando l’allarme sugli effetti delle sostanze chimiche sullo sviluppo dei bambini. Aumento di tumori infantili, anomalie alla nascita, proliferazione di disturbi ormonali, ed esplosione di casi di autismo: tutte queste patologie potrebbero avere cause ambientali. In primo piano dai rapporti dei ricercatori appaiono i Pesticidi.

Analisi Capello

Analisi del capello :controllo presenza molecole chimiche tossiche (esito: positivo)

Sei multinazionali controllano il settore:

Syngenta

Bayer

Monsanto

Dow

BASF

Dupont

Essi regnano quasi incontrastati su un mercato globale enorme di circa 50 MILIARDI di euro.

Per un anno, la squadra d’inchiesta “Cash” ha monitorato le loro molecole. Alcune, pericolose, sono presenti nell’aria che i bambini respirano ogni giorno.

Reportage di Elise Lucet su France 2 di ieri sera 02.02.2016
‪#‎cashinvestigation‬ ‪#‎video‬ di 2ore 15min

Le analisi del capello di bambini fatte in più’ parti del mondo conferma la presenza della stessa molecola chimica tossica nei bambini.

 

VIDEO INTEGRALE DEL SERVIZIO DEL 02.02.2016 su France 2

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